COSì COSì
Titolo:La fine del mondo storto
Autore:Mauro Corona
Prezzo:18,00euro
Pagine:160
Casa editrice:Mondadori
Genere:Narrativa moderna e contemporanea
Trama:Mettiamo che un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti petrolio, carbone e corrente elettrica. Non occorre immaginarlo, prima o dopo capiterà. Ma facciamo finta che sia già qui. Ha un brutto muso quel giorno. Tempo duro, infame, che scortica il mondo a coltellate. Lo spoglia di tutto. Di quel che serve e di quel che non serve. La gente all'improvviso non sa che fare per riacciuffare il necessario: sta dentro la natura, ma, per averlo, occorre tirarlo fuori, cavarlo con le mani. E la gente, le mani, non le sa più usare”. Che cosa succede agli uomini che non sanno più cavarsela senza energia? Prima, per scaldarsi, bruciano i mobili, poi i soldi. Prima, per nutrirsi, mangiano qualsiasi cosa, poi diventano antropofagi...
Allora inzio con il dire che 18,00 euro per un libro,anche se cartonato,di 160 pagine è un furto bello e buono,ma non avendolo comprato,ma avendolo preso in prestito,non posso incolpare nessuno dato che anche mia zia l'ha preso con il 15% di sconto. Il libro è pesante,a mio avviso,si ripetono sempre le stesse cose,sempre gli stessi concetti di continuo;però,c'è anche un però, ci sono 'innovazioni':nel senso che definire il periodo in cui stiamo vivendo(cioè in cui abbiamo tutto e di più,in cui i soldi e l'oro sono i padroni massimi) periodo delle vacche obese è fantastico. Tutto quello che viene scritto e narrato nel libro è assolutamente vero,l'uomo ha perso la cognizione dell'uso delle mani e di quanta poca importanza debbano avere i soldi, e avendo detto questo mi associo a Mauro Corona e vi pongo una domanda...Ma se tutte le comodità finissero e tutto ciò che credevamo dispensabile,non fosse altro che una 'zavorra'?
Dopo questa domanda a cui lascio a voi la risposta,concludo il mio 'pensiero' sul libro.
Solo a scopo informativo...questo è il primo libro letto nel mese di febbraio 2012 ed è stato il secondo libro che ho letto di Mauro Corona.
Sofia.
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