Titolo:Acciaio
Autore: Silvia Avallone
Prezzo: 13.00euro
Pagine: 360
Casa editrice:Rizzoli
Genere:Romanzo
Trama:Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. Silvia Avallone racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più.
A Torino ho acquistato undici libri, tra cui anche questo. Sinceramente non mi interessava come libro, ossia non era nella mia "lista desideri", ma dato che era compreso in una promozione (ogni 20euro di libri, ti davano 5 euro di carburante con una spesa di 25euro), quindi lo presi al Carrefour di Grugliasco insieme a "Lo Hobbit" di Tolkien.
Non mi aspettavo nulla da questo romanzo, ma sono riuscita anche a commuovermi.
I personaggi sono descritti in modo sintetico ma perfetto, quasi anche troppo. I luoghi sono ripetuti nelle descrizioni un'infinità di volte e per questo non so se sia un bene o un male.
La vicenda è svolta in Toscana, precisamente in via Stalingrado principalmente e in altri quartieri limitrofi.
Tutta la narrazione ha come protagoniste principali due ragazzine, Francesca e Anna; e come personaggi secondari le loro famiglie e i loro amici.
Il romanzo è una finestra su una Toscana degradata, dove vigono gli spacciatori e le abitazioni sono adibite in palazzoni enormi costruiti durante lo sviluppo dell'acciaieria. Si parla di sogni, di realtà purtroppo quotidiane per la maggior parte delle persone e si parla anche di amicizia e di crescita, tanto che questo romanzo potrebbe essere definito di "formazione", poiché le protagoniste ci vengono presentate all'età di tredici anni, e le vediamo crescere sino all'alba del quindicesimo compleanno.
Lo stile è rigido e immediato, fresco e quasi tormentato.
L'edizione, almeno la mia copia, reca errori di ortografia che reputo impensabili, poiché i libri servono, a mio avviso, anche a farti imparare a scrivere correttamente, ma se questi recano degli errori, è inutile leggere libri per imparare a scrivere.
Il prezzo con cui me lo sono appropriato è di 11.05euro, tantino per i miei canoni ma alla fine qualche volta si può fare.
Ho deciso di definire questo romanzo "BELLO" perchè mi ha fatto commuovere e perchè richiama, in modo esasperato i miei tredici anni.
Consigliato? Diciamo che è un libro per l'estate, ma è un libro cupo, che parla di ingiustizie e che rivanga i tredici anni che ormai sono vissuti e quasi dimenticati. è un tuffo al passato.
Sofia.
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