Titolo: Il buon vecchio e la bella fanciulla e altri racconti
Autore: Italo Svevo
Pagine: 95pagine
Genere: Raccolta di racconti
Trama: In questi tre racconti, La novella del buon vecchio e della bella fanciulla, La madre e Vino generoso, tra i più terribilmente desolati e ambigui che Svevo abbia mai scritto, l'intricato ma lucidissimo fil rouge dell'opera dello scrittore triestino, fatto di malattia, slanci temperamentali e "pessimismo dell' intelligenza"m appare in una forma particolarmente nitida. Ne La novella del buon vecchio e della bella fanciulla e in Vino generoso, testi della tarda maturità, il sogno fa da protagonista, evidenziando palesemente l'influenza della psicoanalisi sull'opera sveviana. La madre è invece un apologo feroce, giocato con ammirevole economia di mezzi, sul tema pietoso del misconoscimento della madre nei confronti del proprio nato. Qui il materialismo di Svevo, esploratore sagace dei meandri inquietanti dei rapporti familiari, non si fa allettare dalla mozione degli effetti, e svela la tendenza al possesso e all'egoismo umano.Il primo libro della SepTubeAthon che ho letto è "Il buon vecchio e la bella fanciulla e altri racconti" di Svevo. Questo volume mi ha fatto completare due challenges cioè il libro dalla vocale I, in quanto Italo Svevo è lo pseudonimo con il quale Schmitz si fa chiamare; e la seconda è la voce che prevedeva di leggere un libro di racconti.
Ho ritrovato questo piccolo volume in soffitta, tra i vari libri scolastici dei miei zii.
Questo volume è il primo che leggo scritto da Svevo e per il momento non mi ci sono trovata molto bene, non mi piace come scrive, ma spero che lo stile utilizzato sia diverso dal suo solito, cioè da "La coscienza di Zeno", che ho comprato e che voglio leggere.
Il libro contiene tre racconti, dei quali sono rimasta delusa. Il primo racconto è "La novella del buon vecchio e della bella fanciulla" ed è il racconto dai cui riprende il nome l'intera raccolta. Questo primo racconto era partito benissimo, ma più mi addentravo nella storia e più non mi piaceva. Ho trovato il finale veramente sconclusionato e campato per aria. I personaggi mi hanno lasciata veramente interdetta, soprattutto quello della bella fanciulla.
Il secondo racconto è "La madre" ed è quello che ho trovato più esilarante dell'intero volume. I personaggi sono dei pulcini ed è un'idea originale. La situazione che uno di questi si trova ad affrontare è assurda, ma proprio per questo divertente. Nel secondo racconto c'è un insegnamento e questo mi ha dato da pensare.
Il terzo racconto mi è piaciuto più del primo, ma meno del secondo, e affronta la vicenda di un uomo alle prese con le numerose privazioni che si trova a subire a causa della sua salute.
Ho giudicato il libro con un "COSì COSì" proprio perché non mi è piaciuto moltissimo, ma comunque il secondo racconto mi ha lasciato qualcosa.
Sicuramente leggerò "La coscienza di Zeno" e successivamente ve ne parlerò.
Per quanto riguarda la SepTubeAthon, sono rimasta spiaggiata in un libro, che pensavo fosse il più veloce da leggere e cioè "La gatta rossa" di Else Lasker-Schuler; così ho iniziato anche un secondo volume, cioè "Fantasmi di pietra" di Mauro Corona, per il momento sono solo all'inizio, però mi sta prendendo parecchio, quindi speriamo bene.
Sofia.
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