Titolo: Elogio dell'antropologia
Autore: Claude Lévi-Strauss
Prezzo: 9euro
Pagine: 52 pagine
Genere: Saggio
Trama: "La nostra scienza è giunta alla maturità il giorno in cui l'uomo occidentale ha cominciato a rendersi conto che non avrebbe mai capito se stesso, finché sulla faccia della terra, una sola razza, o un solo popolo, fosse stato da lui trattato come oggetto. Solo allora l'antropologia ha potuto affermarsi per quello che è: un'impresa, che rinnova ed espia il Rinascimento, per estendere l'umanesimo a guisa dell'umanità. Permetterete dunque, che le mie ultime parole siano per quei selvaggi, la cui oscura tenacia ci offre ancora modo di assegnare ai fatti umani le loro vere dimensioni: quegli Indiani dei tropici, e i loro simili sparsi per il mondo, che mi hanno insegnato il loro povero sapere in cui consiste, tuttavia, l'essenziale delle conoscenze che voi mi avete incaricato di trasmettere ad altri; e verso i quali ho contratto un debito di cui non mi sentirei liberato nemmeno se, al posto in cui mi avete messo, potessi giustificare la tenerezza che mi ispirano, e la riconoscenza che ho per loro, continuando a mostrarmi quale fui fra loro, e quale, fra voi, vorrei non cessare di essere: loro allievo, e loro testimone."
Frequento un corso di Antropologia dell'arte e il professore, ci ha citato un autore molto importante, cioè Levi-Strauss, quindi sono corsa a cercarmi un titolo di quest'ultimo, e ho optato per "Elogio dell'antropologia". Ho scelto questo volume non solo perché è sottile, ma anche perché il prezzo era conveniente. Sicuramente avrete notato che il prezzo è di 9 euro, però in quel momento ho visto che aveva il prezzo più basso di tutti, quindi l'ho preso, quando mi è arrivato ci sono rimasta male.
Nonostante il libro abbia solo 52 pagine, ho impiegato moltissimo a leggerlo, in quanto Strauss parla ad un pubblico che già sa di cosa si andrà a parlare e invece io non riuscivo a capire cosa stesse dicendo.
Il libro non è altro che il discorso che fece Levi-Strauss il giorno in cui ricevette la cattedra di antropologia alla College de France nel 1960.
L'edizione è curata, senza errori di battitura né di stampa.
La copertina è bianca, come la maggior parte dei saggi dell'Einaudi, è molto semplice e l'unica immagine è il profilo di una statuina probabilmente votiva dell'Africa o del Sud-America.
Non sono certa di aver compreso al 100% tutto ciò che l'autore voleva dire, però quel poco che ho capito mi è piaciuto.
Consigliato.
Sofia.
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